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L’ALBUM POSTUMO DI RICHARD BENSON, ESCE IL SINGOLO “PROCESSIONE”

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Abbiamo ascoltato il primo singolo postumo di Richard Benson, dal titolo “Processione”, e ne siamo rimasti felicemente colpiti. La nostra personalissima reazione, a primo impatto, è stata identica all’ascolto di “Blackstar” di David Bowie del 2016.

L’artista, infatti, abbandona la sua immagine trash degli ultimi anni per ritornare ai fasti del passato degli anni ’70 con atmosfere nostalgiche e ritmi progressive per un pezzo dalla fortissima carica emotiva.

Il brano restituisce un volto dell’artista romano, da poco scomparso, che molti non conoscevano o avevano dimenticato. Un testo intimista e un suono in bilico tra il progressive britannico e la tradizione della canzone italiana.

Composta, insieme ad altri brani ancora inediti, nella clinica dove Benson ha trascorso i suoi ultimi mesi di vita, ‘Processione’ coglierà di sorpresa chi conosceva solo l’ultima fase della sua carriera. ‘L’inferno dei vivi’, il secondo Lp uscito nel 2015, aveva toni paradossali e autoparodistici che apparivano al servizio di quel personaggio che, incarnando il ruolo ancestrale di capro espiatorio (ma più che Girard, dato che siamo a Roma, non è peregrino evocare suggestioni cristologiche), saliva sul palco per essere bersagliato con generi alimentari e insulti. In ‘Processione’ si avverte invece una grande voglia di riscatto, di saldare i conti non solo con il passato recente ma anche con gli esordi all’insegna del prog italiano.

Il testo, intimista, è opera di Cinzia Colibazzi, l’operatrice sanitaria che lo aveva in cura. La voce è potente, non sembra quella di un uomo malato, anzi, esplode di vitalità quando sale di tono nel finale. Di distorsioni pesanti o lancinanti assoli neoclassici non c’è nemmeno l’ombra. ‘Processione’ è bilanciata tra richiami strutturali alla tradizione della canzone italiana – più quella (absit iniuria) sanremese che cantautoriale – e un suono che si abbevera all’avanguardia britannica di formazioni come i Soft Machine. Due mondi dalla cui collisione è nata una figura unica come Benson, che con questo lavoro postumo ha ricordato a tutti che è stato molto altro e molto di più di un signore con la parrucca che si faceva tirare addosso polli.

Il cerchio si è chiuso e Richard può, ora, trovare veramente pace (fonte: agi.it).

 

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