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CIGNO, ESCE IL VIDEOCLIP DI “PROTESTANTI”


Dopo l’anteprima su la Repubblica.it, è fuori ora su YouTube il videoclip di Protestanti, brano estratto dall’album Morte e Pianto rituale del cantautore e musicista romano Diego Cignitti, in arte Cigno, uscito su tutti i digital stores a partire dal 18 febbraio 2022.

L’idea è quella di proporre un video anticonsumistico: ossia nel non produrre nulla di nuovo con la consapevolezza che nel mondo ci siano già troppe produzioni filmografiche.

Mai come oggi siamo drogati dalla voglia del nuovo, tutta l’industria discografica si muove sulla ricerca della novità continua.

L’esercizio della ricontestualizzazione di quello che già esiste è parte della mia lotta al consumismo.

In correlazione a un certo movimento musicale che negli anni Novanta trovava nella pratica del sampling (ossia della registrazione e lavorazione di brevi frammenti audio presi in prestito da altri brani) un significato sociale e politico.

Il mondo del video e della musica sono saturi, già da molto tempo. La pratica del riciclo e della rivalutazione delle cose e degli oggetti potrebbe essere portato anche nei multimedia.

Sono state prodotte immagini che basterebbero per stare bene per altri tremila anni: nel senso che se uno volesse vedere tutti i film, o tutti i video presenti su YouTube o in rete non basterebbero forse 5000 anni.

L’artista dichiara:

«Ero a conoscenza del fatto che Ernesto De Martino oltre a produrre studi antropologici e letteratura aveva filmato le pratiche magico/religiose del sud Italia di cui parla in “Morte e Pianto Rituale” a cui mi sono ispirato per il mio omonimo nuovo album.

Avendo scovato e accalappiato dei video in giro per la rete che descrivevano queste strane e misteriose pratiche e usanze del sud Italia ho cercato successivamente di ricontestualizzarli a modo mio ho cominciato ad accorgermi che si sposavano in modo magico a quello di cui parlo in “protestanti” e li ho messi insieme come se fossero immagini di un incubo, della mia nube psichedelica.

Il contrasto estetico tra il video antico in bianco/nero e la produzione elettronica è qualcosa che mi eccita.

Ossimoro storico ovviamente, perché quando sono state prodotte quelle immagini la musica elettronica non esisteva».

L’intento di Cigno è stato quello di rompere il tempo, cercare un filo conduttore tra i nostri tempi che tanto avrebbero bisogno di quell’approccio irrazionale per trovare un’umanità assopita e sepolta dell’età della tecnica. Una resurrezione della socialità, del rito, inteso come pratica collettiva con cui affrontare i mali e la negatività del mondo. Che in modo attualizzato potrebbe somigliare ad un concerto. Non pensare più un “io” affogato e annegato nell’ego.

Ma un “io” che si identifichi come spina di uno stesso rovo.

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